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Nel mondo sono tante le persone che, ogni anno, ricorrono all’implantologia per rimediare all’assenza di uno o più denti. L’impianto dentale è, infatti, il sistema più accreditato per venire incontro alle esigenze di chi ha perso parte della propria dentatura, per ridare a tali soggetti una vita normale, nella quale i pasti non rappresentano più un problema. La medicina di settore ha fatto enormi progressi in materia, cercando di studiare la soluzione migliore, per garantire il successo del trattamento e, al tempo stesso, il minor stress possibile per la persona che si sottopone ad implantologia.

Presso il Centro Salute Orale di Via Ancona n. 3, a Cagliari, specialisti nel settore dell’odontoiatria e della salute del cavo orale eseguono impianti dentali biocompatibili e perfettamente integrati. Gli esperti, dopo un attento esame della situazione clinica del paziente, individuano la metodologia più indicata al caso, con lo scopo di ottenere un risultato naturale e invisibile.

 

Cos’è un impianto

Con l’espressione impianto dentale si indica la piccola vite in titanio inserita nella mascella o nella mandibola, con lo scopo di sostituire la radice del dente mancante.
Il risultato finale è un dente perfettamente identico a quelli naturali, realizzato proprio sulla base della conformazione e dell’aspetto della cavità orale del paziente.
Tale dispositivo protesico fisso viene installato attraverso uno o più interventi chirurgici, eseguiti solo alla luce dei preliminari accertamenti richiesti, come la radiografia panoramica o la tac.
Le condizioni del paziente sono, infatti, il punto di partenza per la costruzione di un piano d’azione mirato e specifico, che tenga conto della tipologia dell’osso e di impianto dentale da effettuare.
Inoltre, la scelta del titanio per le viti dell’impianto ha una ragione ben precisa: si tratta di un materiale perfettamente biocompatibile, utilizzato anche per la realizzazione delle protesi ortopediche.
Una volta inserito, infatti, il titanio si integra in maniera completa con i tessuti, grazie ad un processo definito osteointegrazione, in cui osso e impianto artificiale si fondono perfettamente tra loro.

 

Gli elementi e le varianti dell’impianto

Gli elementi che danno vita all’impianto dentale sono essenzialmente tre: la vite, l’abutment e la corona artificiale.
La prima rappresenta quello che tutti definiscono come l’immagine dell’implantologia.
Si tratta, infatti, della vite cilindrica filettata che viene inserita nell’osso (mascella o mandibola) per far in modo che la parte artificiale e quella organica interagiscano tra loro fino alla completa integrazione dell’impianto nel tessuto osseo.
La lunghezza della vite non è standard, ma varia a seconda del soggetto e della porzione di osso disponibile.
Con il termine abutment si identifica quella parte dell’impianto a stretto contatto con la gengiva e la mucosa, che ha il compito di connettere la vite endossea alla protesi dentaria vera e propria (corona).
Infine, la corona artificiale non è altro che la parte esterna dell’impianto, l’elemento cui è affidata la missione di simulare i denti mancanti.
Le tipologie disponibili per l’implantologia dentale sono, essenzialmente, due e si distinguono in base alle caratteristiche dei componenti appena analizzati.
Una prima ipotesi prevede che vite e abutment siano parte di un unico pezzo e risultino, di conseguenza, fisicamente uniti tra loro.
Nella seconda ipotesi, al contrario, questi due elementi sono due unità completamente separate, installate in maniera sequenziale.
Solitamente, gli esperti tendono a preferire questa seconda tipologia di impianto dentale per una ragione molto semplice: in questo modo, gestire l’intero complesso risulta più agevole, soprattutto con riferimento alle operazioni di manutenzione che possono rivelarsi necessarie nel corso del tempo.
Infine, va sottolineato che l’installazione dell’impianto può avvenire in una o due fasi.
La procedura unica prevede l’inserimento chirurgico della vite artificiale, lasciando esposta la parte superiore di essa, in modo che, una volta guarita la gengiva, il professionista procederà all’installazione di abutment e corona.
Il processo in due fasi, invece, consiste nell’installazione chirurgica della sola vite in titanio, lasciando a questa il tempo di integrarsi perfettamente con l’osso.
A questo punto, attraverso un secondo intervento, si espone tale radice e si completa il procedimento come nel primo caso.
Da ultimo, si può distinguere tra implantologia a carico differito e immediato.
La differenza consiste nel fatto che la prima presuppone l’inserimento della protesi solo quando si completa l’osteointegrazione (3/6 mesi), mentre la seconda prevede l’inserimento di una o più protesi entro 24-72 ore dall’intervento.

Quanto detto rispecchia la procedura ideale e standard, ma è bene precisare che ogni paziente ha una storia a sé ed ogni impianto dentale deve essere, assolutamente, personalizzato. Se desideri ulteriori dettagli visita il sito internet www.stefaniapalmas.com o chiama il numero 070/306903.